Dove e come cercare l'oro in Italia

 

C’è chi si diletta all’attività della pesca, e chi nei fine settimana preferisce rilassarsi cercando funghi tra i boschi, o chi con l’aiuto di setaccio e vanga preferisce rilassarsi cercando pepite d’oro. Potrebbe sembrare un’attività dei tempi del Far West, ma i cercatori d’oro amatoriali sono piuttosto numerosi, e amano scovare pepite d’oro tra i corsi d’acqua, lungo fiumi e torrenti.

 

I cercatori d’oro appassionati si concentrano principalmente al nord, lungo l’area settentrionale della Pianura Padana, dove decine di fiumi e torrenti nascono dai ghiacciai dell’arco alpino e confluiscono insieme nel Po.

 

 

Spesso il metallo prezioso si nasconde e attende di essere scoperto dai cercatori d’oro. Tramite l’azione erosiva dell’acqua che tende a scavare le rocce, sul letto di fiumi e torrenti si depositano diversi sedimenti che comprendono vari elementi, tra cui anche l’oro. Un ricercatore d’oro professionista in una sola giornata sarebbe in grado di raccogliere alcuni grammi d’oro (approfondisci: quotazione oro), soprattutto se particolarmente esperto nello scegliere la migliore posizione da sondare.

 

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L’Associazione Mondiale dei cercatori d’oro nasce intorno agli anni ’70 con il principale scopo di promuovere la collaborazione tra le diverse organizzazioni di professionisti o hobbisti nazionali. Sono diverse le categorie di persone che si appassionano nella ricerca dell’oro nel territorio, ma l’unico denominatore comune è legato all’età, dato che l’età media del ricercatore d’oro è di circa 50 anni, si contano infatti pochi giovani tra gli associati.

Dell’Associazione dei ricercatori d’oro in Italia fanno parte circa 500 iscritti, ma sicuramente il numero degli appassionati che praticano l’attività è maggiore, dato che molti ricercano oro per passione senza fare parte dell’associazione.

 

Dalle Alpi alle Dolomiti: dove cercare l’oro?

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Un territorio particolarmente ricco di pepite d’oro è il Piemonte, proprio tra le valli che scendono dalle Alpi dove si possono trovare "facilmente" (relativamente) delle pietroline del metallo prezioso. Ma oltre al Piemonte ulteriori regioni italiane sono particolarmente ricche di pepite d’oro, dalla Liguria, alla Lombardia e anche il Veneto, e proprio gli abitanti di tali regioni tramandano di generazione in generazione la pratica della ricerca dell’oro. Infatti le Dolomiti, gruppi montuosi comprese tra Veneto, Friuli e Trentino oltre a essere famose per la bellezza e per le avventurose vie ferrate (approfondisci su www.ferrate365.it) e sentieri suggestivi, sono ricche di fiumi e laghetti dove è possibile trovare pagliuzze e pepite.

Purtroppo non tutti i fiumi italiani sono ricchi delle pepite d’oro, ma in particolar modo i corsi d’acqua che scendono dalle Alpi occidentali sono conosciute come luoghi ideali dove ricercare il metallo giallo. Il Ticino, ad esempio, che scende dal Monte Rosa, è uno dei corsi d’acqua particolarmente ricco di pagliuzze d’oro.

Grazie ai corsi d’acqua come i fiumi è possibile trovare l’oro alluvionale, ovvero l’oro che arriva dai giacimenti presenti in montagna e che tendono a scendere a valle tramite i corsi d’acqua. Non è difficile trovare delle piccole pagliuzze d’oro, mentre risultano sicuramente più difficili da reperire le pepite d’oro.

I diversi fiumi piemontesi, come il Ticino, l’Orco, l’Elvo e l’Olba sono dei corsi d’acqua particolarmente ricchi di pagliuzze e pepite d’oro. Territorio che sicuramente regala grandi soddisfazioni ad ogni ricercatore d’oro in Italia.

Aldilà della zona preferibile per cercare l’oro però è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’oro per individuarlo correttamente. L’oro presente nei corsi d’acqua ha un peso specifico di 15 - 20 volte più elevato rispetto alla sabbia e tale caratteristica lo rende piuttosto prevedibile, ecco perché è consigliabile cercarlo più in profondità.

L’oro tende ad accumularsi ovunque e la gravità gli permette di fermarsi dietro le rocce o le cascate, o in posizioni dove la velocità dell’acqua tende a rallentare, e proprio per tali caratteristiche scende in profondità nella ghiaia. Ma prima di rimanere intrappolato nella roccia ha molte probabilità di spostarsi lungo il corso d’acqua, soprattutto se l’acqua si muove ad una velocità sostenuta raggiungendo anche la valle.

Proprio il peso dell’oro tenderà a farlo depositare in luoghi considerati prevedibili, nei quali il flusso d’acqua rallenta o perde energia, e tali aree includono delle vasche presenti sotto le cascate, curve interne ai corsi d’acqua, o tra le radici degli alberi. E un ottimo metodo per individuare delle aree interessanti sarebbe notare le zone in cui i pesci sono concentrati o dove l’acqua si muove lentamente.

 

 

Come cercare l’oro

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Solitamente sono proprio i fiumi ad essere particolarmente ricchi di questo metallo prezioso, ma è fondamentale saper scegliere le punte giuste, e soprattutto armarsi di molta pazienza senza tralasciare mai il grande rispetto per la natura. Cercando di non scavare mai lungo le sponde proprio per rispettare la natura e il corso d’acqua.

Uno dei primi aspetti da valutare per la ricerca aurifera è individuare il luogo dove operare, oltre a conoscere il comportamento dei flussi correnti, la conformazione e le geometrie di un fiume, e soprattutto la conoscenza dei materiali pesanti e meno pesanti da dover ricercare.

Individuare la “punta” è un aspetto decisivo per la ricerca dell’oro, in quanto proprio in tali punti sono racchiuse grandi quantità d’oro che possono variare di anno in anno, ma di sicura presenza ciclica nel tempo. Le punte tendono a formarsi ai bordi dei corsi d’acqua, ma riconoscerle e conoscere le dinamiche della loro formazione è un aspetto che ogni cercatore d’oro deve tenere in considerazione per una proficua ricerca d’oro.

Oggi esistono diversi portali con tutte le informazioni necessarie per cercare l’oro nei corsi d’acqua, oltre a mappe digitali che consentono di studiare la conformazione dei fiumi. Una volta individuata una punta basterà raggiungerla, e indossare stivali e i diversi accessori per trovare qualche pagliuzza o magari pepita d’oro.

Grazie alla batea, strumento utile per cercare l’oro è possibile visionare alcune piccole scagliette d’oro mischiate ad eventuali detriti. La batea ha la forma di un cappello cinese rovesciato, grazie al quale è possibile setacciare la sabbia tramite movimenti circolari, e grazie al suo particolare peso l’oro presente nella batea scivola all’interno del catino.

È impensabile credere di poter cercare l’oro senza alcuna competenza. Chi inizia a cercare pepite d’oro deve essere spinto da una forte passione, magari cercando di condividere questa esperienza con un amico appassionato che possa indirizzarci nella ricerca del metallo prezioso.

 

 

Regolamentazione per la ricerca dell’oro

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Esiste una specifica regolamentazione per i ricercatori dell’oro in Italia, tramite la quale viene dichiarato che tutti i beni del sottosuolo siano di proprietà governativa. Ma nella legge n. 1443 del 1927 non vengono contemplate le sabbie auree o la caccia all’oro, da ciò deriva che è assolutamente possibile e legale ricercare pepite d’oro nel territorio italiano.

Ma ogni ricercatore deve necessariamente attenersi alla regolamentazione delle diverse regioni. Ad esempio le leggi della regione Piemonte impongono ai ricercatori d’oro di doversi iscrivere gratuitamente ad un registro regionale prima di poterlo cercare nei diversi corsi d’acqua presenti nell'area interessata.