Nonostante i numerosi vantaggi, gli istituti di credito invitano ad investire nell’oro con molta attenzione. Questo soprattutto perché in Italia si tratta di uno strumento di trading poco diffuso, e pertanto spesso mancano le certezze su cui fondare la propria intenzione. La larga diffusione che però continua ad avere l’oro anche nelle casse degli italiani, sta spingendo le banche più importanti ad accrescere le proprie riserve, anche perché la domanda tende a superare l’offerta. Complice di ciò anche l’influenza commerciale cinese ed indiana.

Fatta questa panoramica molto generale andiamo a rimarcare quella che è la netta differenza tra oro fisico e oro finanziario.

 

 

Oro fisico, definizione

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Il primo concetto che andiamo a sviscerare è quello di oro fisico, ben distinto dall’oro finanziario. Per oro fisico intendiamo non gioielli o oggetti preziosi, bensì oro sotto forma di lingotti e di monete con una purezza di 999,99 millessimi di oro puro.

Chi decide di acquistare questa tipologia aurea, può scegliere sia di portare a casa un lingotto da 24 carati sia di acquistare quindi delle monete di dimensioni e valori differenti. Tuttavia il consiglio per chi sceglie le monete è quello di informarsi bene sulla disciplina numismatica e di informarsi soprattutto sui vari valori di mercato che le monete possono avere. In base infatti al loro anno di conio, e a tanti altri fattori, il valore di corso legale può cambiare sia nel bene che nel male.

L’investimento in lingotti d’oro invece avviene in maniera differente. Bisogna cioè rivolgersi a degli intermediari sul mercato, che siano dotati di garanzia e certificazione di purezza del metallo.. in Italia ad esempio è la Banca d'Italia a certificare con un albo i commercianti di lingotti d'oro. Di norma il classico lingotto da 24 KT si compone per 999,99 millesimi di oro puro. La convenienza dunque esiste laddove il prodotto è puro al massimo dei gradi ed esclusivamente a disposizione fisica dell’investitore (bisogna cioè averlo materialmente e conservarlo come più si ritiene opportuno, magari in cassette di sicurezza).

In termini di conservazione è doveroso evidenziare che bisogna fare estrema attenzione a dove si tiene l’oro. Questo ai fini della sicurezza, ma anche del deterioramento (anche se di norma l’oro non si usura nel tempo). Il consiglio è di tenerlo in banca, che a sua volta provvede a custodire l’oro nei caveaux o nelle cassette di sicurezza. L’Istituto provvede anche a stipulare una copertura assicurativa. Averlo in casa non è buona cosa, in quanto è difficile che una cassaforte o un nascondiglio qualsiasi passi inosservato a qualche ladro d'appartamento, soprattutto se si sparge la voce. Nel caso di emergenze economiche l'oro è vendibile facilmente, addirittura è possibile scambiarlo in valuta sotto casa, nel più vicino compro oro. In questo caso il nostro consiglio è scegliere i compro oro più trasparenti sia per quanto riguarda il discorso delle certificazioni sia per il discorso della quotazione oro (puoi approfondire su comproororomamonteverde.it).

 

Oro finanziario, la definizione

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Per quel che concerne l’oro finanziario, esso ha una portata completamente differente. Infatti funziona come fosse un comune conto in valuta e la sua portata è simile a tanti altri strumenti finanziari. Uno di questi mezzi è dato sicuramente dagli ETF (“Exchange Traded Fund”, una specifica tipologia di fondo d’investimento considerato valido strumento d’investimento collettivo). Altri strumenti sono le opzioni (che consentono l’acquisto o la vendita a termine) ed i futures (particolari contratti speculativi a termine di tipo standardizzato).

Da qualche tempo a questa parte per chi intende investire in oro finanziario si sta anche diffondendo una nuova forma di investimento, detta PAC, e proposta dalla Banca Etruria. Altri non è che un Piano di Accumulo Capitale di facile accesso e molto flessibile paragonabile ad un semplice mezzo di previdenza integrativa. Il piano non prevede alcun tipo di vincolo. L’investitore, se lo ritiene opportuno, può in ogni momento reclamare la liquidazione del controvalore in euro.

L’oro finanziario conviene ai buoni risparmiatori, ma non è un investimento per tutti. Non solo ha molti rischi in seno al suo andamento, ma da considerare c’è anche il possibile rischio di insolvenza da parte dell’emittente (come avviene ad esempio con gli ETF).

 

 

Convenienza tra oro fisico e finanziario

Fatta la distinzione sorge spontaneo domandarsi dove l’investitore possa o meno trovare un approdo sicuro. Viene facile sottolineare la sicurezza che l’oro fisico offre rispetto a quello finanziario, perché non subisce l’influenza negativa delle variabili di mercato.

L’oro finanziario infatti si quota al COMEX, il più importante mercato internazionale su futures e opzioni sui prodotti energetici. Appartenendo dunque ad un mercato, viene interessato dalle oscillazioni di prezzo, che a loro volta dipendono dalla volontà dei gestori (potenti) dei mercati.

Viceversa, l’oro fisico è una fonte certa, il cui valore può solo aumentare, proprio in vista della quotazione aurea che si vice giorno dopo giorno.

 

 

Il valore dell'oro sul mercato

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In linea di massima comunque, che si tratti di lingotti, di monete, di opzioni, o di ETF, la sostanza di base non cambia.

L’oro è e resterà ancora per molti anni a venire un rifugio sicuro sul piano degli investimenti. Che poi convenga di più un mezzo piuttosto che un altro, o il margine di sicurezza che cambia a seconda che sia oro fisico o oro finanziario, è tutto un altro discorso.

In linea si massima infatti, le quotazioni dell’oro restano ampiamente ancora alla valuta locale, ma nella direzione inversa. Quando infatti la moneta perde di forza, l’oro e il suo valore salgono alle stelle (in quel determinato paese). Forse è anche per questo che i risparmiatori preferiscono puntare sull’oro e non su altre forme di investimento.

Sui generis infatti è difficile elencare gli svantaggi che potrebbero esserci nel puntare tutto su questo bene prezioso. I contro infatti si basano esclusivamente sul rischio che possa abbassarsi improvvisamente nel valore davanti a degli eventi di enorme portata che cambiano radicalmente la situazione economica mondiale.

Parliamo ovviamente di una ipotesi verosimile ma remota, che comunque non apporterebbe tanti danni quanti quelli rilevati da possibili investimenti valutari o azionari. Il suggerimento resta comunque quello di non puntare tutto il gruzzolo su una sola forma di investimento, ma di avere sempre un portafoglio assai variegato.