Carati oro: la guida
L'oro è il metallo nobile per antonomasia, simbolo di lusso e di sfarzo, sogno proibito di molti e vanto di chi può permetterselo.
Eppure, cosa ne sappiamo davvero?
E sì perché, a differenza di quanto si potrebbe pensare, l'oro e tutto ciò che ruota intorno ad esso, appartiene ad un mondo piuttosto complesso, difficile da capire fino in fondo per i non addetti ai lavori.
Osservarlo dalle vetrine delle gioiellerie infatti, non vuol certo dire intendersene.
Trattandosi di un bene prezioso di valore elevato, l'oro (approfondisci: guida sull'oro) è soggetto ad un mercato finanziario regolato da leggi ben precise che ne determinano, ad esempio, il prezzo e la caratura; sebbene non sia semplicissimo capirne il meccanismo se non si è addentrati nella materia, è pur vero che una piccola guida in merito può bastare a comprenderne le linee di base.
Prendiamo i carati: cosa sono e cosa indicano?
Tutti conosciamo espressioni come "oro 18 carati" piuttosto che "oro 24 carati", ma quanti di noi sanno realmente che cosa stanno a significare?
Di seguito vediamo di scoprire tutto ciò che riguarda i carati dell'oro: scommettete che alla fine della lettura avrete le idee molto più chiare?
1) Cosa sono i carati
In oreficeria, il carato indica la purezza delle leghe auree.
In pratica, esso fa riferimento alle parti di oro contenute in una lega metallica su base 24/24.
Dunque, in altre parole, ogni carato indica una parte di oro presente nella lega.
Ecco perché sui gioielli e sugli oggetti d'oro in genere, si trova sempre stampata sopra una sigla comprendente lettere e numeri; il carato è indicato come ct, kt o k.
La dicitura 18k quindi, vuol dire che vi sono 18 parti di oro e 6 di altri metalli.
Da tutto ciò si evince che l'oro più puro è quello 24k, corrispondenti dal punto di vista della massa a 999,9 grammi di oro su 1000.
L'oro più comune però, non è questo, bensì quello 18k, perfetto per l'oreficeria: vediamo perché.
2) Oro puro e oro non puro
Nell'oreficeria e nella gioielleria non si utilizza mai l'oro puro, ovvero quello 24k, per via di una peculiarità di questo prezioso metallo, ovvero l'eccessiva morbidezza e malleabilità.
Tale caratteristica infatti, fa sì che esso non sia per nulla adatto alla creazione di gioielli e simili, in quanto non si potrebbe dare loro alcuna forma: in altre parole, gli oggetti si sformerebbero in un attimo.
Per fare in modo che ciò non accada, l'oro viene lavorato insieme ad altri metalli molto più duri e solidi, in particolare l'argento, il palladio, il nickel e il rame.
Viene così a formarsi una lega che si presta a qualsiasi tipo di trasformazione.
Sui gioielli che normalmente acquistiamo quindi, si trova sempre l'indicazione "oro" cui fa seguito la percentuale in millesimi che fa presente quanto oro puro si trovi in essi.
Certamente l'avrete notato anche voi: su bracciali, anelli, collane, ciondoli e quant'altro, si trova in genere scritto oro 750, il che sta a significare che l'oggetto si compone per il 75% di oro e per il resto di altri metalli.
L'oro 750 è il 18k.
C'è scritto invece oro 583?
In questo caso l'oro presente equivale al 58% del totale e si tratta, pertanto, di oro 14k, ovviamente meno prezioso, in quanto meno puro, di quello 18k.
3) Il colore dell'oro
L'oro puro è giallo, ma a seconda dei metalli ai quali viene unito, il prodotto finale assume tonalità diverse.
Ecco perché si parla di oro bianco, rosso, blu ecc.
Insomma, è tutta una questione di percentuali.
L'oro rosso 18k ad esempio, tanto in voga nell''800 e tipico, ci avrete fatto caso, dei gioielli delle nostre nonne e bisnonne, è una lega che si compone di 18 parti di oro puro (giallo) e 250 parti di rame, che gli conferisce la caratteristica sfumatura rossastra.
Per quanto riguarda le altre colorazioni dell'oro:
- oro bianco, 75% di oro, 25% di nichel, palladio o argento;
- oro rosso, 75% di oro, 4,5% di argento, 20,5% di rame;
- oro blu, 75% di oro, 25% di palladio o argento o nichel;
- oro verde, 75% di oro, 12,5% di rame e 12,5% di argento;
- oro nero, 75% di oro e 25% di cobalto, che gli conferisce il colore.
4) Oro 24 carati
Come abbiamo detto, l'oro 24 carati è l'oro purissimo, quello composto da 999,9 grammi di oro su 1000.
Si tratta del metallo più prezioso che sia possibile trovare in natura; viene reperito presso alcuni giacimenti, nei depositi di certi fiumi o in mezzo a determinati tipi di detriti.
L'oro puro, la cui rarità fa sì che il suo valore aumenti in maniera considerevole, è praticamente eterno.
Come abbiamo detto, in gioielleria esso non viene mai usato perché troppo malleabile, mentre è largamente utilizzato nel settore degli investimenti sotto forma di lingotti (approfondisci: investire in oro), e nell'elettronica, in cui entra a far parte di alcuni componenti di computer e smartphone di ultima generazione.
5) Oro 22 carati
E' il più utilizzato nei Paesi Arabi.
I gioielli realizzati con questa lega sono decisamente pregevoli, poiché su 24, 22 parti sono costituite da oro puro.
Ben 916 parti di oro su 1000 totali, lo rendono la lega dal valore più elevato dopo il 24 carati.
6) Oro 18 carati
L'oro 18 carati è quello più comune in Italia, il più adoperato per la creazione di monili di qualsiasi forma e genere.
La dicitura sta ad indicare che l'oggetto in questione è formato da 18 parti di oro su 24.
L'oro 18 carati viene altrimenti detto oro 750, ovvero 75% di oro puro e 25% di altri metalli (per la precisione 166,66 di argento e 83,33 di rame).
Lo ripetiamo: poiché l'oro puro, il 24 carati, è troppo morbido per poter mantenere una qualsiasi forma, attraverso un particolare processo di lavorazione esso viene mescolato con metalli più consistenti e duri, così da diventare la base ideale per la produzione di quei gioielli tanto amati dalle signore e non solo.
Vendere i propri monili in oro, soprattutto nei momenti di crisi, è una prassi abbastanza comune, poiché consente di ottenere denaro contante nell'immediatezza e poter in tal modo far fronte alle spese di prima necessità; tuttavia è bene ricordare che, essendo i gioielli di caratura 18 e non 24, la quotazione degli stessi non può essere uguale a quella espressa dai mercati azionari, ma per forza di cose soggetta a ribasso.
7) Oro 14 carati
E' ampiamente diffuso in Germania, Francia, Stati Uniti d'America e Inghilterra.
La dicitura indica che 14 parti di oro si uniscono a 10 parti di altri metalli.
E' altrimenti chiamato oro 585, ovvero 58% di oro puro e 42% di altri metalli.
Va da sé che i gioielli in oro 14 carati sono meno preziosi e pertanto meno costosi di quelli a 18 carati, in quanto il contenuto di metalli non particolarmente pregiati è superiore a discapito della presenza dell'oro stesso.
8) Oro 8 e 9 carati
Come facilmente intuibile, si tratta della lega più scadente, in cui le parti di oro contenute corrispondono soltanto, rispettivamente, ad 8 e a 9 su 24, mentre il resto è costituito da altri metalli, che sono il rame, l'argento ed il nickel in una percentuale che varia in base alla tonalità che il fabbricante ha voluto conferire all'oggetto.
I gioielli in oro 8 e 9 carati, il cui valore di mercato è piuttosto scarso, sono largamente diffusi nei Paesi più poveri.
9) Quanto oro è presente nei vostri gioielli?
Avete dei dubbi sulla quantità di oro presente nei vostri gioielli?
Può capitare che sussistano delle incertezze in merito, soprattutto quando non si è particolarmente informati sull'argomento, tanto più che l'oro è tutt'altro che un tema banale o privo di complessità.
E poi, in effetti, una valutazione precisa del valore dei cosiddetti "gioielli di famiglia", è utile sia nel caso vogliate vendere i monili per ricavarne un corrispettivo in soldi contanti, sia semplicemente se volete conoscerlo a scopo informativo e basta.
Cosa fare dunque per non sbagliare, andare sul sicuro ed evitare sonore quanto deprecabili fregature?
Il consiglio migliore da dare in tal caso è quello di rivolgersi ad un esperto del settore, qualcuno che in base alle proprie specifiche cognizioni ed, eventualmente, ai mezzi a disposizione, sia in grado di dirvi con certezza quale sia il contenuto di oro puro presente nei gioielli e, pertanto, il prezzo corrispondente secondo il valore di mercato vigente.
Ciò può farlo, ad esempio, un Banco Metalli.
Se la vostra intenzione è proprio quella di vendere l'oro che avete, vi raccomandiamo di non essere sprovveduti e di informarvi preventivamente su ogni aspetto della questione.
In particolare, dovete conoscere la caratura ed il peso dei monili (pesateli sempre grossolanamente a casa con una comune bilancia prima di venderli) e poi affidarvi ad un compro oro valido e certificato.
L'oro è uno dei materiali più preziosi e costosi che vi siano, quindi state attenti, poiché l'imbroglio è sempre dietro l'angolo e le persone senza scrupoli pronte ad approfittare dell'ingenuità degli altri, purtroppo, non mancano mai.