Differenza tra diamante e brillante

 

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Molti confondono il diamante con il brillante, facendo confusione su questi termini. Ma qual è la differenza che intercorre tra queste due pietre, amatissime soprattutto dalle donne? Cosa distingue un diamante da un brillante? Bisogna precisare che i due nomi, spesso vengono usati come sinonimi perché di fatto, un diamante è una pietra preziosa, mentre un brillante è il nome di un taglio del diamante. In particolare, un brillante è tagliato in 57 sfaccettature ed è spesso confuso con il diamante, ma i due non sono poi davvero simili, a volte infatti possono coincidere, altre volte no. Il diamante ed il brillante coincidono se il taglio denominato brillante è eseguito proprio su di un diamante. Non coincidono ad esempio quando il taglio viene fatto su uno smeraldo, in questo caso parliamo di smeraldo taglio brillante.

 

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Il brillante infatti, è solo una sorta di ritaglio del diamante che viene fatto in differenti “stacchi”. Le sue caratteristiche sono diverse. In realtà, è corto e profondo: quindi il brillante rappresenta il modo in cui viene presentato ed effettivamente, raffigura il taglio. Proprio questi dettagli, contribuiscono alla vista ed al riflesso della luce del diamante o della pietra preziosa.

 

 

Che cos'è un diamante

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Un diamante è una delle pietre preziose più conosciute e più ricercate al mondo. I diamanti sono stati conosciuti dall'umanità prestissimo e utilizzati come oggetti decorativi sin dai tempi antichi. Alcuni dei primi usi possono essere tracciati in India.

La durezza del diamante e la sua elevata dispersione di luce, danno al diamante il suo caratteristico "fuoco", lo rendono utile per applicazioni industriali e desiderabile come gioiello. I diamanti sono un prodotto molto scambiato e "desiderato" e per classificarne i tipi, sono state create diverse sezioni e la certificazione è basata su quattro criteri, ovvero la regola delle 4C. I criteri sono il colore (colour), il taglio (cut), la purezza (clarity) e il carato (carat) (il peso del diamante).

Altre caratteristiche, come la presenza o la mancanza di fluorescenza, influenzano anche il valore di un diamante, quando usato come gioiello.  L'uso più famoso del diamante come gioiello è quello per gli anelli di fidanzamento, i classici solitari o addirittura i trilogy. La pratica è documentata tra l'aristocrazia europea già nel XV secolo, anche se all'epoca, il rubino e lo zaffiro erano pietre preziose più desiderabili. La moderna popolarità dei diamanti è stata ampiamente creata da De Beers Consolidated Mines Ltd., che ha istituito le prime miniere di diamanti su larga scala in Sudafrica.

 

Le caratteristiche dei diamanti

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Come già accennato, i diamanti si scelgono in base al colore, al taglio, al peso in carati e alla chiarezza.  Il peso si esprime appunto, in carati: un carato corrisponde a circa 0,2 grammi. Invece, per quanto concerne il colore, viene fatta una classificazione partendo dai diamanti campione, da cui si stabilisce il paragone, ovvero quelli della “Serie Cape”. Da lì c'è poi la classificazione con una lettera identificativa dell’alfabeto che va dalla D alla Z, a partire dal più incolore e fino al giallo. Il valore cambia e cresce per pietre di un colore raro. Per quanto concerne la purezza, si devono classificare le dimensioni e anche il numero delle impurità presenti nella pietra. Questa analisi viene effettuata attraverso un esame con una lente a ben dieci ingrandimenti. Successivamente vengono applicate delle sigle distintive per identificare diamanti più o meno puri. Il  taglio  del diamante, invece è una caratteristica che riguarda la forma e la posizione delle faccette. Viene anche preso in considerazione il numero delle sfaccettature. Esiste in questi termini il taglio a brillante, oppure il taglio di tipo princess, o infine il taglio di tipo baguette. A determinare la qualità del diamante è la proporzione che ha.

In questa "guida sul diamante" potete approfondire l'argomento.

 

 

Che cos'è il brillante

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Un brillante è un diamante o altra pietra preziosa, tagliata in una forma particolare, con numerose sfaccettature in modo da avere una brillantezza eccezionale. La forma somiglia a quella di un cono e fornisce la massima resa luminosa attraverso la parte superiore del diamante (o della pietra preziosa interessata). Anche con tecniche moderne, il taglio e la lucidatura di un cristallo di diamante provocano sempre una drammatica perdita del suo peso. Raramente questa perdita è meno del 50%. Il taglio del brillante rotondo è preferito quando il cristallo è un ottaedro, poiché spesso possono essere tagliate due pietre da un cristallo di questo tipo.

 

Il taglio del brillante

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Il taglio brillante è usato su ogni tipo di pietra preziosa, oppure di gemma. Non a caso esiste il rubino taglio brillante, o altri simili. E' il tipo di taglio a 57 sfaccettature a dare questo nome al “brillante”, a prescindere dalla materia prima. Eppure, se si usa la parola “brillante” senza altri chiarimenti, allora ci si riferisce quasi senza ombra di dubbio ad un diamante che è stato tagliato a brillante. Il taglio a brillante è conosciuto, ma esistono anche altri tipi di tagli per i diamanti. Quando si effettua però il taglio brillante, il diamante viene privilegiato dal punto di vista dello scintillio e del fuoco. Con l'abilità del tagliatore sarà sottolineata la bellezza della gemma ed amplificata la quantità di luce emessa. Se tagliato bene, il brillante farà riflettere la luce dalle sue facce e fino alla parte superiore del diamante. Se tagliato in profondità, una parte riflessante della luce, si perderà mentre se è piatto, alla fine la luce non rifletterà. In base al taglio ed alla sua precisione quindi il brillante sarà più è meno bello e di valore.