Storia dei gioielli

 

lavorazione-oro-antichi-egizi

L’oreficeria è un’arte antica, tanto quanto lo è la storia del mondo. Lo dimostrano alcune decorazioni in oro ritrovate su alcuni strumenti di lavoro risalenti a 5000 anni avanti Cristo. E successivamente con l’evolversi delle tecniche e dei materiali, i gioielli e i preziosi sono diventati parte sempre più integrante della vita comune dei popoli, soprattutto quella religiosa.

 

 

Dagli egizi al Medioevo, il gioiello come creazione

In effetti già nel terzo millennio avanti Cristo i laboratori orafi egizi, come dimostrano i reperti trovati in alcune tombe importanti come quelle di Giza, dimostrano di avere già grande gusto e lo stesso succede in Mesopotamia.

 

gioielli-etruschi-in-oroSuccessivamente a dettare legge nel settore sono ancora gli egizi, ma anche le popolazioni dell’antica Persia fino a quando non irrompono nel settore le creazioni in arrivo dalla Magna Grecia (soprattutto dalle regioni meridionali dell’attuale Italia) e soprattutto dagli artisti etruschi.

L’Impero romano invece arrivò dopo, anche perche la maggioranza dei reperti di gioielli ancora oggi visibili nelle collezioni dei musei mondiali arriva dai bottini che l’esercito razziava all’estero. Ci sono grossi bracciali in oro, collane con maglie uniche lunghe anche più di due metri, oppure cavigliere sempre in oro che veniva mescolato alle pietre preziose.

E intorno al IV secolo d.C. venne introdotta una nuova tecnica nella lavorazione dell’oro con la creazione di fregi così leggeri da sembrare merletti. Meno diffusi invece erano orecchini e braccialetti che arrivarono più avanti, così come l’inserimento delle pietre nei gioielli.

Un deciso impulso verso gioielli di grande raffinatezza, ovviamente solo per i nobili che se lo potevano permettere, arriva nel Trecento e soprattutto nel Quattrocento. Nasce qui la moda delle spille, fino ad allora mai usate e che vengono regalate nei fidanzamenti, ma anche forme di anelli particolari come quelli con il nodo d’amore che simboleggia un impegno per sempre mentre le collane sempre più spesso sono ornate da fili di gemme, di perle o di corallo.

 

 

Seicento e Settecento, nasce anche la ‘bigiotteria’

Il Seicento, anche alla luce delle esplorazioni che portano a scoprire mondi nuovi sino ad allora sconosciuti in Europa e quindi anche materiali inediti, porta alla consacrazione delle perle che vengono utilizzate nelle collane, negli orecchini, ma anche direttamente nei capelli. E comincia anche l’utilizzo dei diamanti incastonati nei gioielli a cominciare dalle spille.

Grande spazio hanno in questi due secoli anche i cammei, con motivi che spesso ricordavano i fiori, riportati anche negli anelli. Nel Settecento però, alla luce della grande richiesta da parte di una popolazione che poteva permettersi spese limitate nasce anche la ‘bigiotteria’, gioielli di minore valore ma di maggiore diffusione realizzati utilizzando vetro e acciaio.

 

Dall’Ottocento a oggi ecco la produzione industriale di oreficeria

anello-di-oro-periodo-art-noveau

Nell’Ottocento tornano temi legati alla Roma imperiale, con la creazione di tiare ricche di diamanti e pietre preziose, corone di alloro realizzate con foglie d’oro e diamanti, anelli e bracciali ma vengono sdoganate anche pietre meno preziose come i topazi o i turchesi, utilizzando anche la filigrana che consente di realizzare gioielli con una quantità di oro limitata. Inoltre si sviluppa sempre di più la produzione di orologi.

Le scuole più importanti sono quella parigina e londinese che disegnano e producono in serie collier, bracciali, catene, tiare, spille. E con l’Art Nouveau l’ispirazione arriva sempre più da temi naturalistici. Accanto alla scuola tradizionale però ne nasce una più estroversa, che dà spazio alla libera espressione artistica aprendo ad interpretazioni e sperimentazioni di forme, oltre che materiali e tecniche, facendo così nascere linee dettate dalla pura sperimentazione che spesso esula dai materiali e dalle tecniche che storicamente avevano caratterizzato il mondo dell’oreficeria.

Nel XX secolo in Italia, ma non solo, comincia una produzione orafa che si divide su due binari: da una parte quella commerciale, fatta di creazioni sempre uguali e destinata ad un pubblico di grande consumo e quella realizzata da designer e artisti famosi che puntano sulla ricerca anche di materiali diversi.